Se un anziano non può coprire interamente i costi della casa di riposo con la propria pensione, possono intervenire altre fonti di sostegno, tra cui:

Contributo dei familiari:

In Italia, i figli hanno un obbligo legale di assistenza verso i genitori in stato di bisogno (ex art. 433 del Codice Civile). Questo significa che, se la pensione non basta, i familiari (solitamente i figli) sono tenuti a contribuire ai costi della casa di riposo, salvo diverse disposizioni o casi particolari.

Sostegno da parte dei Servizi Sociali:

Gli anziani con redditi molto bassi possono richiedere assistenza ai Servizi Sociali del Comune di residenza.
Dopo una valutazione della situazione economica e familiare (attraverso l’ISEE), il Comune potrebbe decidere di intervenire coprendo in parte o in toto la retta della struttura.
In molti casi, tuttavia, il Comune potrebbe chiedere ai figli di contribuire alla spesa prima di accordare un sostegno completo.

Contributi regionali e locali:

Alcune Regioni, inclusa la Lombardia, offrono contributi o voucher sociali per supportare le famiglie nella copertura delle rette. Questi contributi possono essere richiesti attraverso i servizi socio-sanitari della Regione o del Comune.
Per accedere ai fondi regionali, l’anziano e/o i familiari devono presentare domanda, allegando documentazione economica (ISEE) e certificazioni sanitarie che dimostrino la necessità di assistenza.

Patrimonio dell’anziano:

Se l’anziano ha proprietà o beni, può decidere di vendere o affittare parte del suo patrimonio per coprire le spese della casa di riposo.
Alcuni anziani optano anche per forme come la cessione del quinto della pensione o per la vendita della nuda proprietà dell’immobile (con riserva di usufrutto).

In caso di difficoltà nel coprire le spese, l’opzione migliore è consultare i servizi sociali del Comune di residenza per esplorare tutte le possibilità di sostegno pubblico e i contributi disponibili.